Comunicato stampa del 26 novembre 2021

La federazione svizzera dei centri fitness e di salute SFGV informa sullo stato della richiesta di risarcimento danni contro la Confederazione svizzera (Consiglio federale)

Il ricorso alla Corte Suprema Federale è stato inoltrato

La SFGV informa per la quarta volta sullo stato della richiesta di risarcimento contro la Confederazione svizzera.

La federazione dei datori di lavoro e dell'industria del settore SFGV sta coordinando e finanziando una causa modello contro la Confederazione svizzera. La causa a nome della SFGV è stata intentata dal Prof. Dr. iur. Urs Saxer, avvocato e professore di diritto costituzionale e amministrativo all'Università di Zurigo, insieme all'avvocato Dr. Daniela Kühne, anche lei docente all'Università di Zurigo.

Nella seconda settimana di novembre, dopo l'iniziale presa di posizione negativa del Consiglio federale, è stata presentata una denuncia al Tribunale federale. Nel frattempo, il Tribunale federale ha confermato il ricevimento della causa e ha chiesto alla Confederazione di commentarla.

Il querelante si rende conto che la pandemia del virus Corona ha creato una situazione eccezionale e difficile. Non si tratta di negare una certa comprensione della difficile situazione in cui si trova il Consiglio Federale. Tuttavia, le azioni del Consiglio federale, il governo della Svizzera, devono soddisfare un minimo di requisiti legali. Questo, nel caso in questione, non è successo.

Come dimostra chiaramente la richiesta di accesso agli atti, il Consiglio federale non ha chiarito sufficientemente la situazione nel corso della pandemia del virus Corona e in particolare non ha approfondito il rischio di infezione nei centri fitness da un punto di vista scientifico; in questo modo esso ha dunque disatteso le norme della legge sulle epidemie e del RVOG. Il Consiglio federale ha preso misure affrettate e sproporzionate, mentre misure più clementi sarebbero state possibili senza ulteriori indugi. Inoltre, nel procedimento dinanzi all'EFD, ha anche violato il suo dovere di motivazione affrontando a malapena o per niente vari argomenti del denunciante che sono rilevanti per la decisione. Per esempio, contrariamente alle ampie giustificazioni del Consiglio federale, ci sono norme chiaramente protettive che possono servire come base del diritto statale della responsabilità. La purtroppo quasi totale mancanza di giustificazioni da parte del Consiglio federale per la proporzionalità, la responsabilità equa e la competenza speciale per le vittime costituisce anche una violazione dell'art. 29 cpv. 1 della Costituzione federale e del diritto di essere consultati ai sensi dell'art. 29 cpv. 2 della Costituzione federale.

In conclusione, va notato: è irragionevole aspettarsi che l'industria del fitness, che non ha fatto nulla di male, debba pagare per gli errori del Consiglio federale, essere vittima delle proprie perdite e perdere la sua esistenza economica. Soprattutto perché la procedura del Consiglio federale di versare l'indennità sui casi di rigore affidata ai cantoni ha portato a 26 soluzioni, la maggior parte delle quali non ha coperto il danno causato. Questo genera una massiccia invasione della libertà economica costituzionalmente garantita. Non si capisce perché solo una piccola parte dell'economia (ristorazione, eventi, centri fitness e di salute) debba sopportare i danni da sola. Soprattutto perché ora è stato provato che il virus si è diffuso perlopiù nei settori non chiusi dell'economia.

Troverete informazioni dettagliate sulla Homepage www.sfgv.ch o personalmente scrivendo a c.ammann@sfgv.ch / r.steiner@sfgv.ch